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Out of stock

Rischi e opportunità per il tuo brand
out of stock
Una grande quantità di vendite perse.

Una crescita da non sottovalutare. Secondo una ricerca svolta in occasione del Webinar “gli effetti a scaffale dell’out-of-stock in un anno di grande complessità” organizzato da GS1 Italy in collaborazione con Circana, il tasso di Out of stock sui punti vendita ha raggiunto nei primi mesi del 2023 il 3,5% con un
aumento rispetto all’anno precedente di 0.2 punti.


Diversi gli aspetti che hanno accelerato questo processo. Non solo l’inflazione e il recente aumento dei prezzi, ma anche l’incremento dei costi di produzione e la scarsità di alcuni prodotti essenziali, hanno infatti influenzato l’aumento delle rotture di stock accompagnate da un netto incremento del calo delle vendite.
Su questo tema la ricerca di GS1 Italy non ha dubbi e mostra dati evidenti:

4.7%
La percentuale di vendite perse nel 2022 a causa del fenomeno out of stock
+0.6
I punti di crescita delle vendite perse rispetto all’anno precedente

Percentuali su cui riflettere e numeri che devono invitare tutti i brand a gestire questo fenomeno con attenzione per non rischiare di incorrere in problematiche compromettenti per la loro attività in store.


Conseguenze dannose che, di fronte alla mancanza di un prodotto, possono influenzare da un lato le decisioni del consumatore come un ritardo di acquisto, la ricerca del prodotto in un altro punto vendita o peggio ancora la preferenza verso quello di un competitor; dall’altro avere ripercussioni sull’immagine dello stesso brand come una perdita di fidelizzazione e fiducia dei consumatori, una minore affidabilità dell’azienda e un calo del volume di affari.

Un’opportunità importante per il tuo fatturato.

Il pericolo out of stock è dietro l’angolo, ma può essere trasformato in una risorsa se prevenuto e gestito con la giusta importanza.

Su cosa deve lavorare quindi un brand per cercare di evitare questo fenomeno all’interno dei punti vendita?

  • Monitoraggio delle scorte: tenere sotto controllo le quantità di prodotti disponibili nei punti vendita e utilizzare sistemi di monitoraggio per identificare rapidamente quando i livelli di inventario sono bassi e richiedono un rifornimento
  • Previsioni sull’andamento dei prodotti in store: analizzare i dati storici sulle vendite e l'andamento dei prodotti per avere preziose informazioni su una previsione di domanda futura
  • Previsione dei picchi stagionali: prevedere e prepararsi a picchi di domanda legati a eventi specifici, ricorrenze o periodi di promozioni per evitare che gli stock si esauriscano durante momenti critici
out of stock

Tre punti fondamentali che, se curati in modo corretto, possono avere un impatto positivo sui brand e incrementare il loro fatturato aprendo la strada a un grande vantaggio competitivo:

  • Maggiore reputazione del marchio
  • Aumento della fiducia fra consumatore e brand
  • Rapporti duraturi e solidi fra brand e retailer
  • Maggiore competitività sul mercato
  • Riduzione dei costi
Un traguardo da raggiungere insieme.

Una sfida complessa che può portare al successo, un lavoro che richiede attenzione su ogni minimo dettaglio. Noi di DPV Group lo sappiamo e ti affianchiamo per ottenere il massimo dei risultati.

Fonti - per approfondire:
GS1 Italy: gli effetti a scaffale dell’out-of-stock nella Gdo - Retail Institute Italy
Allerta OOS nella GDO | LinkedIn
Gdo, cresce il fenomeno degli scaffali vuoti | Gdoweek
Gli effetti a scaffale dell’out-of-stock sulla perdita delle vendite (mark-up.it)
Crescono out-of-stock e vendite perse nella GDO (logisticamanagement.it)

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