
Sei al supermercato e, davanti allo scaffale, stai per scegliere un prodotto. Senza nemmeno pensarci troppo, selezioni quello con la confezione più sostenibile: vetro invece di plastica, un imballaggio semplice da riciclare. Ti è mai capitato? Non sei il solo.
Sempre più consumatori fanno attenzione a come sono confezionati i prodotti, non solo a cosa contengono. La sostenibilità è entrata nel carrello della spesa e sta cambiando le regole del gioco, anche (e soprattutto) nel mondo del packaging.
Nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO), l’imballaggio non è più solo un involucro: oggi deve essere più leggero sull’ambiente, più chiaro da smaltire e, se possibile, anche un po’ più bello e coerente con i valori del marchio. Le aziende lo sanno, e si stanno muovendo — alcune più velocemente di altre — per rispondere a queste nuove aspettative.
Ma cosa significa davvero packaging sostenibile? Quali sono le risposte messe in campo da aziende e retailer per rispondere a questa crescente sensibilità ambientale?
Nel 2024, la spesa media per il servizio di raccolta rifiuti delle famiglie italiane ha superato i 320 euro, segnando un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Un impatto non trascurabile, soprattutto in un periodo di rincari generalizzati.
E gran parte di questi rifiuti? Sono imballaggi. Secondo ISPRA, circa un terzo dei rifiuti urbani solidi è composto da confezioni e nella GDO, dove la maggior parte dei prodotti arriva già confezionata, il peso degli imballaggi si fa sentire.
Ma cosa potrebbe significare ridurre il volume e migliorare la riciclabilità degli imballaggi?
per lo smaltimento degli imballaggi non riciclabili e voluminosi.
generate durante produzione il trasporto e lo smaltimento degli imballaggi.
per chi fa la raccolta differenziata, cercando di capire dove buttare cosa.
Nel 2025, una buona confezione vale tanto quanto un buon prodotto.
Il “packaging sostenibile” non è più un tema di nicchia: oggi è una priorità condivisa da consumatori e aziende. Investire in soluzioni eco-friendly non è solo una scelta guidata da valori, ma anche una leva strategica per costruire fiducia, differenziarsi sul mercato e prepararsi a un futuro che dovrà essere circolare, trasparente e responsabile.
Un futuro che non è più lontano, ma che si gioca qui e ora, tra scaffali, carrelli e decisioni quotidiane e che, per molti brand, è già cominciato.
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