Il nostro viaggio nel mondo DPV Group continua. È la volta di Marco che, dal 2011, si occupa dell’assistenza IT di tutto il Gruppo. Scopriamo da vicino la sua storia.
Presentati. Mi chiamo Marco e mi occupo dei Sistemi Informativi di Gruppo dal 2011.
La tua grande passione? Cucinare per chi amo creando non solo pietanze ma momenti speciali, da vivere e condividere. Non lo vivo solo come un hobby ma come la possibilità di prendermi cura delle persone a me più vicine.
Com’è nato questo interesse per la cucina? Ho scoperto che mi piaceva cucinare grazie all’istituto alberghiero, dove mi sono diplomato nel 1999. Ciò che, però, mi ha fatto davvero innamorare della cucina è stato scoprire che mi permetteva di esprimere quello che ero, la mia identità. Cucinare è poi un cercare di indovinare quello che desidera il tuo ospite. Costruire un qualcosa di personalizzato che lo soddisfi. La cucina è infatti interazione, è relazione, è realizzare desideri perché non sei mai solo tu a decidere cosa creare. È molto simile a quello che facciamo nel nostro lavoro: quando fai partire un progetto, quando prepari un device, quando devi risolvere un problema. In quel caso, come prima cosa, devi metterti nei panni dell’altro, devi capire qual è il suo background, in che situazione è. Solo dopo puoi iniziare a pensare alla soluzione da proporre.
Di questa passione cosa porti nel tuo lavoro? Qual è un valore aggiunto? La fantasia, essenziale per creare nuove ricette e abbinamenti. Questo è un elemento fondamentale che ritrovo anche nel lavoro perché spesso è necessario inventare una soluzione diversa per arrivare alla radice di un problema tecnico e risolverlo. E poi l’arte di improvvisare e di cadere sempre in piedi, nel senso dell’essere pronto ad affrontare qualsiasi situazione. Senza rimanere spiazzato ma anzi vivendo tutti gli eventi come una sfida, come una possibilità per fare ancora meglio, per creare un qualcosa di nuovo.
Continuando su questo argomento. Qual è l’aspetto che ami di più del tuo lavoro? Seguire lo start-up del progetto, organizzare, valutare quali sono le problematiche, cercare di prevenirle ed eventualmente gestirle. È come comporre un puzzle, come creare un piatto gustoso. Fino a quando non metti l’ultimo ingrediente non vedi la bellezza di quello che hai creato. Parte del mio lavoro, per come lo vivo io, non è soltanto risolvere il problema ma capire come si è arrivati a quella criticità. Una volta fatto questo puoi smontare, rigirare, ricreare l’elemento quante volte vuoi arrivando a mille soluzioni differenti.
Nel tuo lavoro cosa pensi faccia la differenza? Impegnarsi, in tutto quello che si fa. Dare il massimo, sempre e comunque. In questo senso, l’ambiente che si è creato in azienda aiuta moltissimo. Ogni giorno vedi tutte queste persone, che ormai sono amici e quasi famiglia, mettere anima e corpo in ogni attività. E sei ancora più motivato a fare del tuo meglio perché tutto funzioni alla perfezione.
Cosa ti ha colpito di DPV? Il fatto che, nonostante sia cresciuta e stia ancora crescendo come azienda, abbia mantenuto un aspetto familiare, umano. Anche tra di noi il rapporto è in primis a un livello personale, siamo prima amici e poi colleghi di lavoro. Siamo tanti, tutti diversi, ognuno con le sue idee e opinioni ma sempre disponibili a fare una battuta, a festeggiare i traguardi e a confrontarsi se qualcosa non va.
Il più bel ricordo legato a DPV? I ricordi sono tanti ma quello che porto sempre con me è la consapevolezza che le persone ormai si fidano di me, del mio lavoro. Essermi conquistato la loro fiducia è per me veramente importante, il vero riconoscimento del lavoro svolto giorno dopo giorno. È una soddisfazione che va al di là, persino, dei complimenti ricevuti o del risultato raggiunto.
Marco lavora per Bitorchestra, l’azienda che si occupa di sviluppo software e sistemi informativi di DPV Group.
Ti è piaciuta la storia di Marco? Leggi le altre DPV Stories: Raffaella e Carlo ti aspettano.